“In questo luogo,
apri i nostri occhi alla
bellezza,
le nostre orecchie alla
sapienza.
Aiuta il cuore
ad amarti di più,
a sentire in te,
pellegrino senza frontiere,
la nostra vera terra.”
(G. Vannucci)
A Sant’Angelo in Vado, nell’entroterra pesarese, viviamo su una collinetta denominata “Monte della giustizia”, luogo in cui ci siamo trasferite nel 1986 dal centro paese perchè più idoneo alla nostra esperienza di vita. A Sant’Angelo in Vado, la presenza delle monache risale alla metà del 1400 quando un frate del locale convento dei Servi di Maria, fra Girolamo Ranuzzi, guidò alcune giovani che già vivevano radicalmente il Vangelo, a dare inizio ad una forma di vita in comune.
Tra alterne vicende, l’avventura delle monache continua sino ad oggi.
Il senso del nostro esserci
Cercate e amate da Dio – così come ogni creatura sulla faccia della terra – siamo grate per la chiamata a vivere il Vangelo in questa via detta monastica, chiamata intuita nell’intimo e nelle circostanze. L’essenziale del nostro cammino è la ricerca continua del volto di Dio e del suo volere, in sé, negli altri e negli eventi; strada di liberazione e apertura del cuore perché il Signore sia davvero “ il Signore” della propria vita, del creato e della storia. In Cristo Gesù che “passò su questa terra facendo del bene” (cfr. Atti 10,38) e che “ amò i suoi sino alla fine” (cfr. Gv. 13, 1) e nel suo Vangelo, poniamo il centro di tutto. Ciò che concretamente, giorno dopo giorno, vicenda dopo vicenda, si fa ascolto, accoglienza, offerta, preghiera…
Un tentativo di definizione
Proviamo a fare nostre alcune battute che fortemente ci attraggono:
“Il contemplativo è un mistico dagli occhi aperti; una persona per cui la passione della vita è guardare, e non si stanca di contemplare la vita, perché in essa cerca il volto di Dio; si immerge nelle situazioni umane, lacerate o felici, cercando questa presenza di Dio che agisce dando vita. E’ profondamente convinto che Dio abita la nostra terra, che la sua azione opera, ispira e trasforma… Ciò presuppone camminare in e con Gesù, l’unica verità che ci farà liberi, con gli occhi fissi in lui, seguendo le sue orme, con il Vangelo nel cuore, al servizio di un mondo che cerca trasparenza e verità”.
(Josè Rogriguez Carballo)
La parola e lo Spirito
Il desiderio che ci guida è che la Parola del Signore davvero orienti e sostenga la nostra giornata. Dalla Parola accolta e meditata nella solitudine della cella o nel momento comunitario di lectio divina, sempre si ricomincia. Dalla medesima Parola scaturisce il ritmo quotidiano scandito da preghiera e lavoro: luoghi di conversione e di relazione con Dio, con la sorella, con l’ospite, con la storia. Ed è proprio la Parola vivificata dallo Spirito che ci anima, con i gesti e le scelte di ogni giorno, a costruire fraternità, consapevoli che è il modo a noi proprio di annunciare al mondo il comandamento nuovo dell’amore; come pure a far nostro, nel silenzio e nella preghiera, il grido di quei fratelli e sorelle in cui ancora continua la passione di Cristo, presentandoli al Padre di tutti. Questa, in breve, la nostra esperienza umana e di fede, sempre in cammino verso il giorno in cui fratellanza, pace, amore saranno le uniche parole a rimanere e a regnare.